La comunicazione online
Pensare che la comunicazione prima, tra popoli, culture e persone, avveniva semplicemente attraverso l'espressione orale, lascia interdetti in un mondo in cui i social sono, senza ombra di dubbio, la forma di comunicazione audiovisiva più potente che esista. Una influencer è in grado, attraverso le sue stories, di coinvolgere una certa massa, condizionandola nei gusti e nei modi di fare. Il modo di fare comunicazione oggi, vede come protagonisti i membri di un pubblico che ricevono in continuazione un gran numero di immagini al minuto, senza sosta, in balia di un forte desiderio di avere molta attenzione. Essere una voce tra le tante, all'interno di una realtà virtuale in cui tutti puntano ad avere il successo, comporta una certa visibilità che può essere positiva ma anche negativa. Un dato di fatto però è certo, una buona influencer deve avere inevitabilmente una buona copertura ADSL, la quale necessita periodicamente una verifica: clicca qui se vuoi sapere di più su come testare la tua copertura.
Chi sono gli Haters
Navigando sui social network, almeno una volta, si ha avuto il dispiacere di incontrare un hater, ovvero una persona che si cela dietro appositi nickname, che avvia dibattiti accesi attraverso l'uso di un odio pervasivo e incontrollato e che non assume mai un atteggiamento di ascolto. Un hater non fa un singolo post violento, lui mantiene un atteggiamento di astio costante, mosso dal disprezzo e dal desiderio di creare confusione all'interno della comunicazione pubblica online. Coloro che trovano gusto nel diramare odio, seminano la comunicazione più sbagliata, quella violenta, che molto spesso causa la comparsa di fenomeni di cyberbulling, ormai divenuti conosciuti e sempre più frequenti. Essere democratici nella cattiva realtà della rete, risulta difficile e soprattutto un dispendioso spreco di energie che potrebbero confluire nell'aiutare persone che vengono violentate attraverso i social.
L’epoca del cyberbulling
Il cyberbullismo è l'altra faccia della rete, quella in cui la comunicazione si fa forte con l'uso della violenza e della discriminazione. Il termine, che significa bullismo online, indica un vero e proprio attacco psicologico, offensivo e ripetitivo, che avviene attraverso li strumenti della rete. Il 34% del bullismo è online, in chat: spesso i bulli si servono di foto e ricatti per infastidire e importunare qualcuno nello specifico. L'unico modo per non soccombere a questa forma di violenza, è farsi forti attraverso la comunicazione virtuale, denunciare immediatamente e mostrare i dati del ricatto alle autorità competenti. La comunicazione online è la chiave ma, certi individui, la fanno diventare la fanno diventare il punto di non ritorno.